Edizione 2018-19
COME SE CI FOSSE UN DOMANI
Storie di Occupazione e di Resistenza
Teatro Elfo Puccini – 23 maggio 2019
un progetto di EXTRAMONDO regia Michela Blasi drammaturgia Michela Blasi e Andrea Facciocchi consulenza storica Gianni Pola, Giorgio Giovannetti contributi video a cura di Giacomo Occhi comunicazione Monica Longo produzione Extramondo in collaborzione con A.N.P.I. Provinciale di Milano, A.N.E.D. di Milano e Municipio 3 con il patrocinio del Comune di Milano
Che tipo di società siamo diventati?
Saremo in grado di ridisegnare una strada differente da percorrere?
Lo spettacolo mette in scena un confronto serrato tra lo smarrimento e l’isolamento contemporaneo e il coraggio e la partecipazione che fanno parte di un passato che rischia di finire nel dimenticatoio.
Da una parte troviamo il mondo degli operai durante la Resistenza, interpretati dai ragazzi del Liceo Carducci, quando si viveva nella sottrazione della libertà, in condizioni di fame e sfruttamento, nel rischio di perdere la vita. Ma proprio in questa condizione estrema le persone trovarono la forza e il coraggio per passare all’azione e riconquistare la propria libertà.
Nel secondo mondo, interpretato dagli allievi attori giovani e adulti di Extramondo, troviamo i lavoratori di oggi: precari di tutti i tipi, spesso con esperienze incoerenti e instabili, dove è frequente il timore o il ricatto della perdita dell’impiego e l’impossibilità di trovarne uno nuovo. Il prodotto di questa involuzione è una popolazione di persone stanche, con poche speranze, alienate, impaurite, isolate.
Ad osservare il confronto tra questi due mondi ce n’è un terzo (gli studenti del De Nicola e i giovanissimi musicisti di Golfo Mistico): i post-millennials o generazione Z, i primi a non aver memoria diretta del Novecento. Saranno forse loro ad inventare un nuovo modo di vivere?
Ce la faranno a credere ancora nell’umanità, come se ci fosse un domani?
Nello stato di normalità non ci si guarda intorno: tutto, intorno, si presenta come “normale”, privo della eccitazione e dell’emozione degli anni di emergenza. L’uomo tende ad addormentarsi nella propria normalità, si dimentica di riflettersi, perde l’abitudine di giudicarsi, non sa più chiedersi chi è. (Pier Paolo Pasolini)
con gli studenti del laboratorio teatrale del Liceo Classico G. Carducci di Milano Vito Bertoldi, Marta Bidinotto, Martha Borraccini, Sofia Brambilla, Sergio Candreva, Niccolò Carpinella, Margherita Clerici, Costante Copes, Margherita De Boni, Giulia De Filippis, Tommaso Di Bernardo, Leonora Francesconi, Gaja Ikeaguwana, Marta Micene, Giulia Martinez, Giulia Pederielli, Claudio Tommasini, Maddalena Vescovi .
gli studenti del laboratorio teatrale dell’I.S.S. Enrico De Nicola di Sesto S. Giovanni Sara Awad, Alessia Bertolasi, Giulia Cappelluti, Clarissa Gaiofatto, Giorgia Raballo, Sara Saiti, Xin Zheng
l’Orchestra “Golfo Mistico” dell’I.C. Quintino Di Vona Andrea Angel, Gabriele Bovino, Alexandru Bradatan, Andrea Cazuffi, Jalley Chen, Mauro Efoloco, Yara El Nahal, Francesca Ferrario, Alice Hu, Melson Evora Kembo, Stephenson Maganito, Lucio Marazza, Alice Miller, Thomas Miller, Mohamed Mustafà, Momodou Njie, Elettra Pensato, Riccardo Pozzali, Gianluca Santini, Francesca Sgarbi, Leonardo Siddu, Riccardo Sirchia, Alice Toma, Davide Varotto, diretta di Nicoletta Caselli e Simone del Baglivo
e con gli allievi attori di Extramondo Silvia Benigno, Marcello Bestetti, Elena Borzani, Viviana Castagna, Valeria Ferretti, Paola Grifo, Martina La Stella, Paolo Li Gioi, Stefano Mancinelli, Beatrice Penzo, Camilla Straziota, Daniele Tonon
Edizione 2016-17
CON QUESTE MANI
I diritti negati nella Resistenza e oggi
Teatro Elfo Puccini – 6 giugno 2017
La storia a teatro interpretata da 70 studenti di 3 scuole superiori, una serata di grande valore civile.
La Compagnia Extramondo, da quasi vent’anni impegnata in formazione e aggiornamento nella scuola pubblica, ha ideato il progetto “ Trilogia di Milano – Trilogia della Resistenza” al quale si dedica dal 2011. Caratteristica del lavoro è l’ideazione e la conduzione di laboratori teatrali specifici in alcune scuole superiori e la conseguente confluenza del materiale performativo prodotto in spettacoli-evento realizzati con gli studenti di tutte le scuole. Sul palco decine e decine di studenti insieme!
Lo spettacolo di quest’anno si intitola “Con queste mani – i diritti negati nella Resistenza e oggi” e sarà presentato in doppia replica il 6 giugno al Tearo Elfo Puccini.
Sul palco gli studenti-attori di 3 scuole milanesi: il Liceo Classico G. Carducci, il Liceo Classico A. Manzoni e la Scuola Professionale Galdus: ben 70 ragazzi dai 14 ai 19 anni.
Nello spettacolo i 70 ragazzi sono protagonisti di un viaggio nel tempo. In bilico tra il passato e il presente, tra la nostra quotidianità e i giorni bui della guerra a Milano, lo spettacolo ci fa incontrare i fantasmi di chi quel tempo l’ha vissuto davvero. Altri fantasmi, quelli di oggi, quelli che scappano dalle guerre o ai quali vengono sottratti i propri diritti, ci raccontano storie altrettanto incredibili e insieme ci rammentano che solo commemorare non serve, servono invece un attento studio della storia e una profonda riflessione per iniziare a cambiare, per smettere di ripetere gli stessi errori.
Tra l’8 settembre 1943 e il 25 aprile 1945 Milano divenne infatti, suo malgrado, l’estremo baluardo dell’ormai moribondo regime nazifascista. La città pullulava di luoghi nei quali le torture e le fucilazioni erano la norma, come San Vittore, Hotel Regina, Villa Triste. Ma oggi nel mondo si pratica ancora la tortura, ancora si uccide? Avvenimenti recenti sembrano mostrare che nulla è davvero cambiato: i crimini sono gli stessi, hanno solo cambiato vestito, talvolta il nome… Ma il futuro è tutto da scrivere e saranno proprio i ragazzi sul palco, simbolo del possibile cambiamento, ad indicarci forse una possibile strada che ci allontani dall’ipocrisia.
Lo spettacolo-evento del 6 giugno è frutto del lavoro di molti professionisti: Michela Blasi e Andrea Facciocchi hanno curato rispettivamente la regia e la drammaturgia, nonché la ricerca storica e la conduzione dei laboratori; Giacomo Occhi ha realizzato i video che supportano tutto lo spettacolo; Mizio Manzotti e i tecnici dell’Elfo Puccini di luci, fonica e spazio scenico. Molti altri collaboratori e studenti tirocinanti si sono occupati di costumi, oggetti, musiche, fotografia, in un lavoro complesso e impegnativo che coinvolge attivamente quasi cento persone, compresi i docenti referenti delle scuole partecipanti, fondamentali per il buon esito generale.
La parte centrale del testo è stata ispirata da Sei petali di sbarre e cemento e Hotel Gestapo di Antonio Quatela, ed. Mursia, per gentile concessione dell’autore.
Il progetto è apolitico, apartitico, laico.
Il lavoro vanta la collaborazione e il patrocinio del Comune di Milano, partner storico grazie al quale abbiamo la possibilità di rappresentare lo spettacolo su un palco importante e adeguato all’altissimo numeri di attori, la sala Shakespeare del Teatro Elfo Puccini.
I pesanti tagli all’istruzione pubblica e alla cultura ostacolano sempre più la fattibilità di importanti progetti extracurricolari: la realizzazione di questo spettacolo è possibile grazie all’aiuto di A.N.P.I. della Provincia di Milano, della Camera del Lavoro della Città Metropolitana e grazie anche a un crowdfunding.
Trilogia di Milano è alla sua seconda edizione: nel triennio 2012-2015 Extramondo ha infatti realizzato Trilogia della Resistenza. Nei tre anni di lavoro ha coinvolto attivamente in scena circa 220 studenti di 7 Istituti Superiori di Milano e Comuni limitrofi, diversi Enti e Associazioni, storici, professori, studiosi, artisti. Ogni anno è stato prodotto uno spettacolo: nel 2013 “Tre giorni e poi l’inferno” sull’eccidio di Piazzale Loreto; nel 2014 “Pane e pace”, sugli scioperi nelle fabbriche nel 1944, nel 2015 “Liber#azione – dal 25 aprile 1945 verso un futuro possibile”, andato in scena alla presenza del Sindaco Giuliano Pisapia. Grazie all’invito a partecipare alle celebrazioni del 70° anniversario della Liberazione al Piccolo Teatro di Milano, i ragazzi hanno potuto incontrare il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Attraverso il nostro lavoro teatrale ed artistico nelle scuole sentiamo di stimolare gli insegnanti verso forme di didattica alternative alle lezioni frontali, che vengono vissute dagli studenti sempre più come passive e spesso noiose. Oltre all’esito artistico, cerchiamo quindi di proporre un modo innovativo e attivo di studiare e di appassionarsi agli argomenti considerati complessi e meno stimolanti.
Il coinvolgimento di studenti di scuole di indirizzi diversi e di diverse provenienze geografiche, permette ai ragazzi di uscire dalle normali frequentazioni e di imparare a rapportarsi con persone differenti attraverso qualcosa che li unisce più profondamente, l’essere parte di un gruppo più ampio, quello di cittadini con valori e senso civico.
STORICITA’ DEL PROGETTO
Trilogia della Resistenza
Un progetto di Andrea Facciocchi e Michela Blasi 2012-2015
Partner principali: Comune di Milano, Comune di Sesto San Giovanni, A.N.P.I.
Extramondo tra il 2012 e il 2015, il progetto “Trilogia della Resistenza” che consiste in percorsi laboratoriali all’interno di più istituti superiori del milanese, col duplice scopo di far riflettere gli studenti sugli eventi della nostra storia recente, e di trasformare questa riflessione in espressione teatrale attraverso la realizzazione di 3 complessi spettacoli, che hanno visto come interpreti decine di studenti di scuole diverse sullo stesso palco, insieme ad attori professionisti.
Negli spettacoli si mettono in gioco, insieme ad attori e registi professionistim anche alcuni docenti, a conferma che questo percorso educativo è un ponte tra generazioni, tra giovani e istituzioni , tra espressione artistica e impegno civile. È anche un modo nuovo, alternativo e stimolante di fare scuola.
Grazie alla collaborazione e al patrocinio del Comune di Milano, i 3 gli spettacoli prodotti hanno debuttati nella sala Shakespeare del Teatro Elfo Puccini.
Inoltre il progetto è sostenuto, negli ultimi due anni, dal Comune di Sesto San Giovanni, promotore dell’evento “Oggi, 25 aprile 1945” realizzato dal Comune di Sesto col contributo di Fondazione Cariplo.
Tra gli altri partner sostenitori del progetto, A.N.P.I. Provincia di Milano, Fondazione Nord, l’Associzione “Le radici della pace”
In questi 3 anni sono stati coinvolte 7 diverse scuole superiori del milanese, 4 Comuni (Milano, Sesto S.G., Cinisello Balsamo e Cologno Monzese) 220 studenti, diversi altri enti e associazioni (A.N.E.D., “Fondazione Roberto Franceschi Onlus, Associazione Ventimila Leghe, Fondazione I.S.E.C.).
Edizione 2014-15
1945 -2015 – 70° anniversario
Terza annualità
LIBER#AZIONE
dal 25 aprile 1945 verso un futuro possibile
La terza annualità della Trilogia ha prodotto lo spettacolo “Liber#azione – dal 25 aprile 1945 verso un futuro possibile”. Partecipano gli studenti di 4 scuole: il Liceo Classico Carducci di Milano, dell’I.S. Marignoni Polo di Milano; gli I.S. De Nicola e Spinelli di Sesto San Giovanni.
Qui i ragazzi raccontano e commentano la fine della guerra e della dittatura, la nascita della Costituzione e il progetto di un mondo nuovo. Fanno emergere il loro desiderio di impegnarsi e lottare perché quella pace e quella libertà allora conquistate ci siano garantite oggi e per il futuro. Pace e libertà per nulla scontate, nel nostro mondo sempre più complesso, diffidente, intollerante.
E sono proprio i 50 giovani attori, provenienti da quattro continenti (la metà di loro è di origine extraeuropea) e rappresentanti la nuova popolazione italiana, che, con la loro energia e la capacità di ascoltarsi e collaborare, ci mostrano come anche le sfide più difficili si possono affrontare, lavorando insieme.
Lo spettacolo è stato rappresentato con successo l’8 aprile in doppia replica nella prestigiosa Sala Shakespeare del Teatro Elfo Puccini, e a Villa Visconti d’Aragona di Sesto San Giovanni per il grande evento “Oggi, 25 aprile 1945”.
Nello spettacolo il 25 aprile del 1945 non è il punto di arrivo, la partenza per la costruzione di una nazione libera e pacifica. Video con immagini di repertorio aiutano a immergersi negli episodi che hanno portato alla fine della guerra e alla liberazione dal nazifascismo, fino alla necessità e alla mascita della nostra Costituzione. Gli eventi del passato sono messi a confronto con la nostra contemporaneità e con le sue contraddizioni.
Una clip dello spettacolo è stata presentata il 25 aprile 2015 al Piccolo Teatro Grassi, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per le celebrazioni del 70° anniversario della Liberazione.
Qui puoi vedere la clip pubblicata sul sito del Quirinale
Edizione 2013-14
1944 -2014 Progetto Giovani e Resistenza 70° anniversario
Seconda annualità della “Trilogia della Resistenza”
PANE E PACE!
gli straordinari scioperi del marzo 1944
Ripartire dal territorio milanese allargato a Sesto e Cologno per riflettere sul mondo operaio, sulle fabbriche e sul lavoro, a partire dagli avvenimenti tra il ‘42 e il ’44 è stato un passaggio quasi naturale, un anello di congiunzione con i martiri di piazza Loreto. Non solo perché nell’eccidio furono coinvolti Giulio Casiraghi, Renzo del Riccio, Domenico Fiorani, Umberto Fogagnolo, – tutti cittadini sestesi -; ma anche perché proprio nelle molte fabbriche presenti sul territorio (dalla Ercole Marelli alla Breda alla Falck) nell’esasperazione della povertà, della paura e dello sfruttamento, nacquero i primi scioperi e le prime commissioni antifasciste. E’ qui che gli operai organizzarono una strenua lotta clandestina che contribuì in modo decisivo al crollo del nazi-fascismo e alla Resistenza.
Storia: La presenza operaia rende calda l’attività politica nel Nord Italia: a Sesto San Giovanni il regime fascista faticherà molto ad imporsi, anzi non riuscirà mai ad imporsi del tutto, perché nelle fabbriche si organizza una decisa lotta clandestina. La militarizzazione dei lavoratori aveva causato molti problemi economici e sociali, sfociati nei grandi scioperi tra il 1943 e il 1944. L’armistizio dell’8 settembre 1943 e la caduta del fascismo furono salutati dai sestesi con grandi manifestazioni di gioia. Ma al crollo del fascismo subentra il controllo dei nazisti, ostacolato dai Gap (Gruppi di azione patriottica) che si riuniscono e si formano proprio nelle fabbriche. Ha inizio la strenua resistenza contro i nazisti. Le attività economiche si fermano quasi totalmente con l’ondata continua di scioperi del 1944 e 1945. Si susseguono arresti, deportazioni, fucilazioni e atti di sabotaggio e guerriglia. Il 28 aprile gli alleati entrano a Sesto San Giovanni.
Le scuole partecipanti: Liceo Classico G. Carducci di Milano, Liceo Scientifico G. Casiraghi di Cinisello Balsamo, I.S.I.S. Leonardo da Vinci di Cologno Monzese.
I 60 giovanissimi attori partecipanti si sono messi in gioco confrontandosi direttamente con chi, anche a rischio della propria vita, ha lottato per regalare la libertà alle generazioni future.
Calendario repliche “Pane e Pace!”
DOMENICA 18 MAGGIO – pomeriggio: performance alla Cascina del Parco Nord – Cinisello Balsamo/Sesto S.G.; VENERDI’ 23 MAGGIO – sera: spettacolo al Cine Teatro di Cologno Monzese; MARTEDI’ 27 MAGGIO – pomeriggio e sera: Spettacolo al Teatro Elfo Puccini di Milano – sala Shakespeare. 6-13-14-20 maggio: prove aperte al pubblico all’Auditorium Valvassori Peroni
Lo spettacolo è scritto da Andrea Facciocchi e diretto da Michela Blasi, consulenza storica Sergio Fogagnolo e Giorgio Giovannetti. Assistenti alla regia Carlotta Giannuli, Aldebaran Alidori, Federico Regonesi. Assistenza tecnica Mizio Manzotti. Organizzazione Daniela Ferrante.
Edizione 2012-13
TRE GIORNI E POI L’INFERNO
accadde a Milano il 10 agosto 1944
Riflessione a scena aperta su un importante episodio della Resistenza milanese: l’eccidio di piazzale Loreto, con la partecipazione di 50 studenti da 5 continenti.
“Tre giorni e poi l’inferno” è l’esito della prima tappa di un progetto triennale di impegno civile ( le tappe dei prossimi due anni riguardano gli scioperi del ’44 e la Liberazione), conclusa con successo con la presentazione dello spettacolo al Teatro Elfo Puccini di Milano; e che ha visto sul palco 50 ragazzi del Liceo Carducci, Liceo Tenca e IPSSCT Marignoni-Polo.
La particolarità del progetto consiste nel far assimilare questi eventi poco noti agli studenti ai ragazzi stessi, facendo riflettere, creare, considerare, condividere..
Produzione Extramondo in collaborazione con Comune di Milano – Settore Cultura, Associazione “Le radici della pace – I 15”, Teatro Elfo Puccini; Consiglio di zona 3 – Milano, Associazione Roberto Franceschi Onlus,Associazione Nazionale Partigiani Italiani, Associazione Nazionale Ex Deportati
un progetto di Andrea Facciocchi – regia Michela Blasi
con gli studenti del laboratorio teatrale del Liceo Carducci di Milano, l’Istituto Professionale Marignoni Polo:, il Liceo Tenca.
consulenza storica Vincenzo Viola – Roberto Cenati – Antonio Quatela; organizzazione Daniela Ferrante; grafica Riccardo Martinelli – foto Gaia de Luca – Lorenzo Facciocchi – Francesca Rossi; video a cura di Mattia Serranò; assistenti alla messa in scena Chiara Compagnoni – Aldebaran Alidori; consulenza musicale Stefano Grasso
lo spettacolo ha debuttato il 16 maggio 2013 a Miano- Elfo Puccini Sala Shakespeare
Di seguito un estratto di alcuni articoli usciti sulla stampa e alcuni commenti degli spettatori:
(scrive Carlo Smuraglia, Presidente A.N.P.I. Nazionale)
“Uno spettacolo bellissimo “Tre giorni e poi l’inferno”, realizzato con tre scuole diverse (Liceo classico Carducci, Istituto professionale Marignoni e Liceo scienze sociali Tenca), per raccontare la vicenda dei Quindici antifascisti fucilati in piazzale Loreto, il 10 agosto 1944. Faceva già effetto vedere questi cinquanta giovani, sul palcoscenico, pieni di fervore e di entusiasmo, bravissimi; …
… lo spettacolo ci ha tutti fortemente emozionato (erano presenti anche parenti delle vittime, come Sergio Fogagnolo e Sergio Temolo: questa meravigliosa mobilitazione di giovani ed insegnanti, per ricostruire e rappresentare un pezzo di storia, importante non solo per Milano. Così come è rilevante il fatto che tre scuole diverse siano riuscite a trovare un terreno comune, sicché – poi – tra il pubblico c’erano tanti studenti e studentesse che applaudivano tutto l’insieme, magari ognuno con un po’ più di calore, quando veniva chiamata alla ribalta la propria scuola.
Ma soprattutto c’è la constatazione di cosa potrebbe essere la scuola, se qualcuno – a Roma – decidesse di attribuirle il ruolo che è più importante, cioè quello (o non solo quello) di istruire, ma anche e soprattutto quello di “formare”.
Tutto ciò che è stato fatto (sono stati mesi di lavoro) e che abbiamo visto con piacere, in quella bella serata, è frutto dello spirito di intraprendenza dei docenti e di tanti studenti, anche con pochi mezzi e con ovvie difficoltà logistiche, ma l’entusiasmo del progetto è stato trascinante: … quante cose si potrebbero fare se questi “modi” di formare fossero inseriti nei programmi delle scuole e finanziati! Quante energie e quanta passione latente potrebbero essere incoraggiate e sostenute. Oltre tutto, si è costretti a riflettere sul fatto che cose del genere, prima ancora che comunicare, sono importanti per imparare e capire la storia, non solo con gli attuali metodi libreschi, ma … con il teatro, con l’interattività, con i molti mezzi e strumenti moderni di cui ormai si dispone.
Tutto questo pensavo, quella sera, uscendo entusiasta e commosso da quel Teatro. E lo pensavo con infinita riconoscenza per i ragazzi e le ragazze che avevano “recitato”, per gli insegnanti che li avevano indirizzati e accompagnati in questo percorso, per i familiari di alcune delle vittime di Piazzale Loreto che hanno colto in questa manifestazione il modo migliore non solo per ricordare, ma per far conoscere e diffondere la memoria. Adesso, vorrei che qualche benefattore o qualche ente pubblico che abbia ancora a disposizione qualche euro, aiutasse questo “complesso” ad andare in giro, a suscitare interessi, entusiasmi e voglia di imitazione e, magari, di competizione. Chissà che, talvolta, i sogni possano avverarsi. In ogni caso, quello che ho visto rappresentare, è uno splendido esempio, tutto da seguire e da ripetere.” CARLO SMURAGLIA – Presidente ANPI Nazionale
Scrive sul suo Blog Beppe Cacopardo:
Giovedì 16 maggio, al teatro Elfo Puccini di Milano, è andato in scena uno spettacolo davvero entusiasmante: “TRE GIORNI E POI L’INFERNO, accadde a Milano il 10 agosto del 1944″ . 50 tra ragazze e ragazzi, tutti tra i 16 e i 19 anni, molti di provenienza extra europea, studenti del Liceo Classico G. Carducci, Marignoni Polo, del Liceo Scienze Sociali C. Tenca. Guidati dall’attore Andrea Facciocchi, con la regia di Michela Blasi, si sono cimentati su un tema drammatico: l’eccidio di 15 partigiani avvenuta il 10 agosto del 1944 in Piazza Loreto, lo stesso luogo in cui, dieci mesi più tardi, fu appeso il corpo senza vita di Mussolini.
Spettacolo entusiasmante perché:
1 – ambientazione: nella Milano d’oggi, ragazze e ragazzi in gruppo “cazzeggiano”, non sanno come passare il pomeriggio, pochi soldi per il cinema, esigenze e gusti diversi, difficile mettersi d’accordo;
2 – l’esigenza di dare risposta ad una curiosità mette d’accordo tutti: cosa rappresenta quel cippo con 15 nomi impressi nella pietra?
3 – inizia la ricerca
4 – documentandosi, il gruppo scopre che i 15 partigiani, detenuti nel carcere di San Vittore furono fucilati per rappresaglia, a seguito di un attentato in viale Abruzzi, a pochi metri da piazzale Loreto, che provocò la distruzione di un camion tedesco, senza uccidere alcun soldato;
5 – ci si domanda: quanto costa difendere la libertà? Quale prezzo siamo disposti a pagare?
“Trascinati dagli eventi e da salti temporali, tra fascicoli nascosti, immagini d’epoca e scorci della Milano di oggi, i giovani protagonisti prestano i loro corpi alla ricostruzione di un sacrificio nel quale il coraggio e la dignità superano qualunque oltraggio. La possibilità di un domani diverso si leva attraverso la moltitudine di lingue, oltre le lapidi, le bandiere sventolanti, le medaglie al valore, per poter dire sinceramente… grazie.”
Le molte morali della favola:
1 – Quando i ragazzi vengono sollecitati con intelligenza e creatività, esprimono il meglio di sè, come dimostrano le esperienze delle associazioni Extramondo – Laboratorio di Formazione e Ricerca Teatrale che ha prodotto lo spettacolo e i progetti di ricerca e didattici della Fondazione Roberto Franceschi Onlus.
2 – Ragazze e ragazzi italiani, insieme a compagni di scuola di provenienza extracomunitaria o nati in Italia da genitori stranieri hanno ridato vita a un pezzo di storia del nostro Paese che molti non conoscono. Sergio Fogagnolo, figlio di uno dei 15 partigiani uccisi e consulente storico del progetto teatrale, chiamato sul palco al termine della rappresentazione ha detto: “grazie a tutti voi, in particolare ai ragazzi che, essendo nati in Italia, considero italiani anche se la nostra legge no”.
3 – La scuola statale, troppo spesso e a torto screditata, può ancora produrre buona cultura, educazione, memoria storica, senso di appartenenza, integrazione, scambio tra diverse culture, trasmissione di valori.
4 – “Ingresso libero a esaurimento posti” scritto in piccolo in prima di copertina: la Sala Shakespeare era strapiena di genitori, compagni di scuola, insegnanti, persone come me, interessate all’argomento e al metodo educativo, tutti pronti a dare il proprio contributo all’ingresso e a raddoppiarlo all’uscita, consapevoli di dare un doveroso sostegno alla Cultura, comunque si manifesti, premiando non solo con l’applauso l’impegno dei ragazzi, dei loro insegnanti, dei coordinatori e dell’associazione Extramondo.
5 – Il Teatro Elfo Puccini, costituito in impresa sociale, si conferma come punto di riferimento per la città, polo di innovazione e, insieme, di continuità con la migliore tradizione meneghina.
Dal blog di Stefano Zanolli “Ilibricambianoilmondo”:
“Siamo andati allo spettacolo messo in scena al teatro Elfo Puccini il 16 maggio con la convinzione di assistere ad una di quelle rappresentazioni tipicamente di taglio scolastico e al contrario abbiamo assistito ad una rappresentazione che è stata realmente un atto di amore tra generazioni diverse. Conoscevamo la grande professionalità degli amici di Extramondo ma onestamente non credevamo possibile un risultato di questo livello. Avendo seguito la genesi del progetto sin dall’inizio, sapevamo delle grandi difficoltà che l’organizzare un lavoro di questo tipo comportava. Il risultato è stato davvero eclatante. Vedere 50 giovanissimi ragazzi per lo più completamente a digiuno di esperienze di recitazione, muoversi sul palco e affrontare dialoghi anche complessi, dimostra la grande qualità del lavoro svolto. Personalmente mi ha molto colpito il parallelismo tra la lapide di piazzale Loreto e il monolito di “2001 odissea nello spazio”, in quanto sono convinto che i simbolismi abbiano il loro valore che si rafforza nel tempo. Infatti è proprio la lapide che serve da imput iniziale per un gruppo di giovani che come tanti passa i suoi pomeriggi per la strada o nelle piazze cittadine di tutta Italia a “cazzeggiare”, in preda alla mancanza cronica di soldi e di stimoli reali. Come i primati del celebre film attingono dal misterioso monolita la coscienza del loro essere, così i ragazzi scoprono dalla lapide l’eccidio di 15 partigiani. Inizia una ricerca metafisica, dove i ragazzi guidati da un mefistofelico Andrea Faciocchi e una bravissima Roberta Romussi, ripercorrono tutta la drammatica vicenda dell’eccidio. Abbiamo parlato di atto di amore che si è realizzato soprattutto alla fine quando i parenti delle vittime invitati sul palco hanno espresso, anche solo nei gesti , tutta la visibile riconoscenza possibile. Realizzato nei riconoscimenti che tutti, interpreti e pubblico hanno omaggiato a Michela Blasi regista e vero motore propulsore dell’intero progetto, di cui ricordiamo questo spettacolo è solo la prima parte. …sembra chiaro che quando i giovani sono stimolati in modo intelligente da persone culturalmente preparate, riescono ad ottenere risultati davvero oltre ogni aspettativa. Quindi segnaliamo anche i meriti della scuola pubblica troppo spesso criticata. Un grazie a tutte le associazioni che hanno partecipato al progetto, ai parenti delle vittime e non ultimo al teatro Elfo Puccini.
p.s.
Il sogno nel cassetto resta di poter vedere realizzato il DVD, perché sarebbe un vero peccato non documentare uno spettacolo dall’alto valore didattico.
Alcuni tra i molti commenti degli spettatori:
“… E’ stato uno spettacolo eccezionale che mi ha fatto tornare i brividi lungo la schiena quasi quasi come quando avevo appreso la notizia della fucilazione in quel lontano 15 agosto . Vedere tutti quei ragazzi sul palcoscenico già, per me che sono persona di scuola, mi aveva commosso. Sono stati bravissimi sembrava che avessero interiorizzato quel pezzo di storia. E’ uno spettacolo importante … Bisognerebbe ripeterlo tutte le sere con tanti tanti spettatori. I commenti che ho sentito erano tutti molto favorevoli, non una critica. Vedendo tutti quei ragazzi alla fine sul palco mi sono commossa: ho capito che il bagaglio di emozioni, di ricordi di noi che abbiamo vissuto quell’epoca avevano un testimone. Grazie del dono! “
Lydia Franceschi (Fondazione Franceschi Onlus)
“…..uno spettacolo che ci ha commossi per l’intensità con cui è stato raccontato questo avvenimento tragico . Mi ha colpito favorevolmente il carattere multiculturale e multirazziale del gruppo di ragazzi sul palco, vero antidoto alla propaganda razzista che sta attraversando Milano in questi giorni. Come non gioire di fronte a dei ragazzi che parlano con consapevolezza della lotta antifascista e antinazista italiana? Avete fatto un grande lavoro per l’arte, la storia e i giovani. … “
Silvana Scaravelli (pittrice)
“… con un certo stupore ho visto come ci si possa ancora emozionare ascoltando Vittorini con la voce di un’adolescente milanese. Avevo avuto modo di dire come la memoria non fosse un museo od un simulacro, ma un’attività ieri sera Lei ed i suoi bravissimi ragazzi mi avete dato ragione: complimenti vivissimi….”
arch. Francesco Ferrari
“Commossi e stupefatti abbiamo assistito allo spettacolo. Commossi per la passione (e la bravura!) di tutti gli attori, stupefatti perché dall’inizio alla fine in sala non si è sentita volare una mosca, e non si sono viste luci di telefonini di chattatori distratti…” prof Riccardo Cassinis, Docente Universitario.
Referente del progetto: Michela Blasi – mob 347.2268263