ANNI DIFFICILI
performance teatrale di e con Andrea Facciocchi
contributi video di Giacomo Occhi
regia di Michela Blasi
produzione Extramondo in collaborazione con A.N.P.I. della Provincia di Milano
Un uomo nella sua casa, alle prese con quello che ancora oggi è il principale strumento d’informazione, la tv. Attraverso questa scatola captiamo frammenti della nostra pseudocultura e anche della nostra memoria. Attraverso un balzo nel tempo riviviamo il passato dei nostri padri. Fascismi di ieri e fascismi di oggi… l’uomo sarà mai libero?
In un momento storico come quello attuale, dove sempre più spesso assistiamo ad avvenimenti che paiono riportare alla luce vecchie e nuove discriminazioni e razzismi, sembra che l’uomo, ancora una volta, non abbia compreso la lezione della storia.
Coloro che non hanno vissuto i tempi bui della seconda guerra mondiale, ovvero le ultime e penultime generazioni, sembrano vagare senza un’ideale, senza potersi riconoscere in una linea di pensiero che concretamente punti alla democrazia e all’uguaglianza.
I testimoni diretti del fascismo e del nazismo vanno scomparendo e oggi la politica non si fa scrupoli a parlare senza remore alla “pancia del popolo”. Quelli che stiamo vivendo sono anni difficili, che ci proiettano pericolosamente all’indietro nel tempo, che ci fanno sentire l’odore di quella barbarie che ha profondamente segnato la storia del nostro paese e che è motivo di vergogna per l’umanità intera.
Dopo una giornata di lavoro un uomo rientra a casa. Per distrarsi dalle preoccupazioni quotidiane – le fatture, le bollette da pagare, la cena , … – nell’assoluta solitudine l’interlocutore privilegiato diventa la TV.
E’ un rapporto per forza conflittuale quello che si instaura tra il protagonista e la televisione, tra fake news, programmi spazzatura, dichiarazioni di politici poco credibili e telegiornali che” propagandano la morte come un qualsiasi prodotto” . Si sovrappongono ricordi di quando era giovane e l’informazione era un’altra cosa, non senza rimpianti per quello che fu e il presente.
Poi con la notte arriva il sonno, i sogni hanno il sopravvento riportando alla luce un passato famigliare: quello del rapporto mancato con suo padre, che non ha mai conosciuto perché morto partigiano quando lui era piccolo. Rivive così gli ultimi giorni della vita del genitore che ha combattuto fino allo stremo per un ideale: quello di un” mondo che deve essere giusto” dove “gli uomini devono essere felici”.
Il risveglio mattutino è la triste resa dei conti tra due generazioni, la consapevolezza che tutto è cambiato, forse non proprio come sperava il padre.
Note tecniche
Lo spettacolo può essere rappresentato in teatri ma anche in luoghi diversi, purchè lo spazio scenico disponibile sia almeno di mt 6 x 6. E’ necessario un impianto luci e fonica commisurato allo spazio e allo spettacolo (da definire di volta in volta), un videoproiettore e uno schermo a fondo palco.
Lo spettacolo ha debuttato alla Casa della Memoria di Milano nel 2018 ed è tuttora nel nostro repertorio. Durante la pandemia abbiamo creato una versione in Live streamiong che è stata rappresentata nelle ricorrende del 25 aprile 2020 e 2021.